So cosa state pensando.
Scrivere un post su Twitter, adesso, è originale come dire che Monti è un massone, o che d’inverno fa sempre meno freddo.
Ma questo è un sedicente blog sui socialini, e io ho parlato anche troppo di Face. Eppoi è trendy, tra i blogger, fare dei decaloghi per spiegare ai neofiti cosa sono i following e cosa sono i followers, chè senza un post apposito non ci arriverebbero mai, manco ci volesse una laurea.
Sappiate che questo post non è uno di quelli, uno cioè del genere “Vi spiego cos’è il simbolo # in 10 facili punti”. (Se volete capire cos’è il simbolo #, passate 2 minuti 2 su Twitter e non rompete le balle).
Il mio nobile intento è un altro. Non farvi neppure iscrivere a Twitter, se non ne siete convinti. Nessuna legge o convenzione morale o etica vi obbliga a iscrivervi. Il fatto che si stiano iscrivendo molti VIP televisivi, poi, potrebbe essere un buon motivo per lasciar perdere.
In ogni caso, NON iscrivetevi se vi genera sconforto l’idea di “perdere del tempo a capire come funziona”.
Lo perderete. Twitter non è Facebook. Non solo nel senso che non è -ancora- imprescindibile come Face. Ma soprattutto perchè non dà, nell’immediato, le stesse gratificazioni. Su Twitter le soddisfazioni arrivano man mano che si scopre il mezzo e, soprattutto, le persone che lo popolano (che non sono, a differenza di Face, amici che avete già).
Twitter sarà anche semplicissimo come funzionamento, ma lo si comprende appieno solo usandolo per un po’.
Nel caso foste convinti di iscrivervi, invece, il mio scopo sarà opposto: non farvelo abbandonare in poco tempo. Capita infatti di scoraggiarsi, all’inizio. Soprattutto se prima di iscrivervi avete letto tanti post esaltanti, che vi prospettano una frizzante e ciarliera comunità, dove non vedete l’ora di tuffarvi per essere à la page, dove le notizie volano istantaneamente da un capo all’altro del mondo e si possono battere sul tempo persino i giornalisti.
La prima cosa che vi capiterà su Twitter è di annoiarvi.
Non succede niente di cool, anzi: niente di niente.
Prima di cadere preda dello sconforto, leggete il mio decalogo. Scommettiamo che state provando almeno una delle seguenti emozioni, o commettendo uno dei seguenti errori?
10 ERRORI COMUNI DEI NUOVI TUITTERI.
1- Pensare che tutti siano immersi in conversazioni da cui voi siete esclusi.
In un certo senso è vero, ma non prendetevela a male, poichè è una peculiarità di Twitter. Nessuno vi saluterà dicendovi “Benvenuto!” come in chat o su altri social. Dovrete sbattervi per farvi ascoltare, per rispondere agli altri, anche introducendovi a forza nelle conversazioni altrui.
2- Pensare che in voi ci sia qualcosa che non va perchè nessuno vi risponde, vi retwitta, vi caga di striscio.
Questa, signori, è la normalissima normalità di Twitter. Non siamo su Facebook. A meno che non abbiate come avatar una figa fotonica o siate dei Vips. Ripetersi che Twitter non è propriamente un social network, ma piuttosto un news network (nelle parole di Kevin Thau, uno degli uomini chiave di Twitter) puo’ darvi un po’ di coraggio.
3- Pensare che sia “più trendy” inserire sempre e comunque un hashtag in ogni tweet:
Sappiate che non è “più trendy”. E’ solo nonsense. E non porterà nuovi followers.
(Per inciso, non è “trendy” o “cool” nemmeno trasformare in hashtag ogni parola).
4- Chiedersi di continuo: ma qualcuno avrà letto i miei tweet?
La risposta è: sì, forse. Non per questo avrà voglia di rispondervi. NON rispedite lo stesso tweet più di una volta nel timore che si sia perso nella timeline.
Annoia chi vi segue, e vi fa defolloware.
5- Lamentarsi di avere a disposizione solo 140 caratteri.
E’ un classico dei nuovi iscritti, che spesso peggiorano la situazione paragonando Twitter allo status di Facebook. Riscrivete ciò che volete dire in modo più sintetico (tra l’altro, è un ottimo esercizio). Ma soprattutto, vi scongiuro, evitate di comprimere le parole mancanti in un’unica parola mostruosamente lunga, abbellendola a caso con un cancelletto:
6- Lamentarsi, nella bio, che 160 caratteri sono pochi per una bio.
Vi ricordo che su Twitter ci stanno anche il Dalai Lama, Lady Gaga, Barack Obama e molte altre persone con una bio sicuramente più lunga e interessante della vostra. Se non si lamentano loro, #comedire.
7- Essere retwittati da uno dei simpaticoni che retwittano “la merda”:
Avrete questo dubbio onore se scrivete post sgrammaticati o particolarmente ingenui, che mostrano la vostra scarsa conoscenza di Twitter. Non imprecate e non pubblicizzate la cosa più di tanto. E’ vero, non fate una gran figura, ma c’è il caso che facciate tenerezza a qualcuno. E nuovi followers potrebbero arrivare.
8- Sostituire continuamente il vostro avatar nella speranza di suscitare commenti.
L’avatar non è la foto di profilo di Face e il suo unico scopo è identificarvi. Cambiarlo spesso genera solo confusione, mentre voi volete avere una linea chiara ed essere riconoscibili. Ergo, meno lo cambiate, meglio è.
9- Cambiare furiosamente grafica, sfondi e colori nel tentativo di rendere originale la vostra pagina.
Va bene, è divertente e facile, ma non illudetevi che vi porti nuovi followers. Molti usano Twitter indirettamente, attraverso dei client o delle app. In ogni caso, la gente è interessata a quello che avete da dire, non alla vostra pagina.
10- Rubare tweet brillanti ad altri senza retwittarli.
NON FATELO MAI. Verrete: A- sgamati, B- sputtanati pubblicamente e per sempre, C- defollowati in massa. In altre parole, ne va della vostra webrep (reputazione in rete). E’ una regola che vale sempre, ma su Twitter è facile cadere in tentazione.
#Nonunagrandeidea.
Ok, a me hai fatto passare la voglia, del tutto, per sempre… #noncitengoproprio….. comunque apprezzerei un riassunto sul significato del #…..ma non per rompere le balle….
Il cancelletto è una trovata- graficamente bruttina- per isolare le parole chiave degli argomenti. Cerco #calcio e trovo tutti i tweet contenenti, appunto, #calcio. Cerco #bastacalcio, idem. Il problema è che molti cercano #sestessi, e non trovano niente.
Grazie..ora mi sento molto meno ignorante….
Sara’ che si cercano nel posto sbagliato…
Sono quasi pienamente d’accordo, purché essendo un matusa DOCG.
Sul FB non ci vado perché è come vivere nel passato.
Il twitt mi piace un mondo, perché lì ogni giorno, vedo il futuro.
Di passato ne ho taaaaaanto da buttar via (69 anni) e chissenefrega? acqua passata, non macina più.
Del futuro ne ho poco o pochissimo.
E me ne voglio godere ogni minuto.
Lei è più giovane di molti trentenni di mia conoscenza.
Eppoi a me rompono i cosidetti anche quelli che usano la # hashtag senza capire perché lo fanno. (dueparentesiservirebberoanchemeglioohbestie!)
Esilarante.
Bello, semplice, lineare. Chi non twitta ancora è avvisato! 😦
In realtà volevo inserire una faccina sorridente quindi aggiungerei un punto: cliccate su invia solo dopo aver riletto! 🙂
sapete come si fa ad andare a capo nello scrivere la bio in twitter?
perchè scrivo tutto attaccato…
Non si può c: o meglio puoi farlo, ma si vedono le frasi a capo solo se guardi la bio ad esempio sulle app per iphone o bb, su twitter web si vedrà comunque tutto attaccato (non conta nemmeno il doppio-triplo spazio)
E’ normale non vedere i subito i tweet sulla pagina del destinatario?!…
Cioè, sulla pagina del destinatario il mio tweet non lo vedo per niente, lo vedo solo sulla mia…